La questione legata alla privatizzazione dell’acqua sta portando in tutta Italia situazioni paradossali,
rincari assurdi sulle bollette in alcune zone, in altre la riduzione dell’erogazione, i disservizi e i guasti che si ripetono sempre più frequentemente. Dopo la privatizzazione dei trasporti e dello smaltimento dei rifiuti sta facendosi largo a suon di pignoramenti e cause legali la privatizzazione dell’acqua.
Prima della lettura vi consigliamo la consultazione dei seguenti link
http://territoriot.noblogs.org/category/acqua
Roma,
19 ago (Velino)
19 ago (Velino)
– La minaccia di lasciare a secco i comuni morosi non
ha prodotto gli effetti sperati. E dunque si è pensato a un decreto del
ministero dell’Economia per sbloccare la situazione: il provvedimento
firmato da Giulio Tremonti il 24 luglio stesso e pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale
prevede che la società mista (53 per cento regione Calabria e 46,5 per
cento della francese Veolia) sia autorizzata alla riscossione coattiva
dei crediti, circa 120 milioni di euro che dunque sono riconosciuti di
‘rilevanza pubblica’. La decisione del ministero giunge dopo la
sollecitazione del Comitato di vigilanza per le risorse idriche che già
lo scorso autunno aveva rappresentato la necessità di consentire la
riscossione coattiva mediante ruolo dei crediti vantati dalle società a
partecipazione pubblica per la fornitura di acque primarie, al fine di
garantire il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario del
settore. E soprattutto dopo la nota della stessa società che ha nella
propria mission anche la manutenzione delle strutture esistenti e la
realizzazione di nuove infrastrutture per incrementare la disponibilità
delle risorse idriche regionali.
ha prodotto gli effetti sperati. E dunque si è pensato a un decreto del
ministero dell’Economia per sbloccare la situazione: il provvedimento
firmato da Giulio Tremonti il 24 luglio stesso e pubblicato oggi sulla Gazzetta Ufficiale
prevede che la società mista (53 per cento regione Calabria e 46,5 per
cento della francese Veolia) sia autorizzata alla riscossione coattiva
dei crediti, circa 120 milioni di euro che dunque sono riconosciuti di
‘rilevanza pubblica’. La decisione del ministero giunge dopo la
sollecitazione del Comitato di vigilanza per le risorse idriche che già
lo scorso autunno aveva rappresentato la necessità di consentire la
riscossione coattiva mediante ruolo dei crediti vantati dalle società a
partecipazione pubblica per la fornitura di acque primarie, al fine di
garantire il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario del
settore. E soprattutto dopo la nota della stessa società che ha nella
propria mission anche la manutenzione delle strutture esistenti e la
realizzazione di nuove infrastrutture per incrementare la disponibilità
delle risorse idriche regionali.
Da oggi dunque, come avviene per Equitalia (incaricata della
riscossione nazionale dei tributi) e per altre società come per esempio
Sviluppo Italia i cui crediti sono riconosciuti di rilevanza pubblica,
la Sorical è autorizzata a iscrivere ipoteca sui beni immobili del
debitore e dei suoi co-obbligati, all’iscrizione del fermo
amministrativo dei beni mobili registrati (per esempio autovetture)
degli utenti morosi, all’espropriazione forzata dei beni immobili (se
l’importo complessivo del credito per cui si procede supera
complessivamente 8 mila euro), dei beni mobili e crediti anche presso
terzi, al pignoramento e a ogni altra azione esecutiva, cautelare o
conservativa che l’ordinamento attribuisce in genere al creditore.
Recentemente la Sorical era ricorsa a una misura drastica che però
evidentemente non è bastata e cioè la riduzione della fornitura idrica
a una serie di comuni (come nel caso di Scalea) dopo la contestazione
del mancato versamento di circa 120 milioni. Dopo quella minaccia circa
l’80 per cento dei comuni morosi avevano provveduto a sottoscrivere
accordi che prevedono l’impegno a regolarizzare il rapporto, anche con
rateizzazione del debito. In altri casi però l’appello era caduto nel
vuoto e dunque la società aveva chiuso o quasi i rubinetti pur
“cosciente dei disagi che saranno causati alla popolazione, ma di
questi dovranno risponderne le rappresentanze municipali, responsabili
di un’omissione reiterata negli obblighi di pagamento” si legge in un
comunicato estivo.
Sorical che come detto è una società mista pubblico-privato, gestisce
l’approvvigionamento e la fornitura all’ingrosso dell’acqua ad uso
potabile sul territorio della regione Calabria che ha una
partecipazione al capitale sociale di poco più del 50 per cento (mentre
il resto è detenuto da Veolia) La società ha un’esclusiva di 30 anni
del complesso infrastrutturale delle opere idropotabili regionali ed il
connesso servizio di fornitura all’ingrosso. Con l’entrata a regime
dell’organizzazione del servizio idrico integrato nei cinque ambiti
territoriali ottimali (Ato) calabresi, i clienti di Sorical saranno le
società di gestione del servizio idrico degli Ato stessi. La Regione
Calabria ha affidato a Sorical anche l’attuazione di un articolato
piano di investimenti, finalizzato all’integrazione e completamento e
all’efficientamento del complesso delle infrastrutture idriche, per
garantirne la gestione unitaria.
(Ilaria Proietti) 19 ago 2009 17:07